venerdì 29 marzo 2013

Nulla di buono germoglierà mai da un buon seme, che ha avuto la ""ventura"" di finire su un terreno arido ...


Nulla di buono germoglierà mai da un buon seme, che ha avuto la ""ventura"" di finire su un terreno arido ...
____________________________________

Leggere senza riflettere o, peggio, fare finta di leggere ed invero non leggere mai - così, non capendo o non volendo capire ciò che di buono ci viene partecipato dagli altri o dalla vita, col risultato che non ne intendiamo adeguatamente il vero senso - è come mangiare, senza gustare ciò che mangiamo o senza digerirlo.
Il corpo che non digerisce ciò che mangia è un corpo anemico.
E così pure è il corpo di chi legge senza gustare o senza riflettere su ciò che legge o su ciò che gli viene partecipato per lettura.
Le buone letture o le letture delle cose buone soggiacciono alle medesime regole della buona semina, nel senso che non basta il solo insegnamento, ma occorre anche le fertilità del terreno - nel caso, intellettuale ed etico - su cui quell'insegnamento o quella buona semina possano avere una qualche concreta possibilità di germogliare o di attecchire ... e di produrre le bontà del futuro.
Poichè, in natura, come in cultura, perchè ci siano buoni frutti, è sempre necessario il concorso, quanto meno ed almeno, di due elementi fondamentali:
1. Il buon seme, da seminare;
2. Ed un buon terreno fertile su cui quel seme possa germogliare.
Ove e se sia diversamente da così, si tratterà solo un'inutile fatica.
Poichè mai nulla di buono germoglierà o verrà fuori da un buon seme, che ha avuto la ""ventura"" di finire su un terreno arido ...
____________________________________
 
 

____________________________________
 

Nessun commento: