Santa Caterina da Siena.
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Per quello spirito di orazione che voi aveste fin da bambina, per cui in essa metteste tutte le vostre delizie, e coll’angelica salutazione tante volte da voi ripetuta quanti erano i gradini delle scale che vi avveniva di ascendere ossequiaste continuamente la santa vergin Maria, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di amare anche noi a vostro esempio l’esercizio della preghiera, e di farla sempre con quelle condizioni che la rendano degna d’esaudimento.
Gloria.
Per quell’affetto particolare che vi portaste, o gran santa, alla virtù della purità, per cui di otto anni vi consacraste al Signore con voto irrevocabile, e col radervi il capo, col gemere, col sospirare, rigettaste in progresso le più onorevoli offerte di vantaggiosissimo collocamento, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di esser sempre ancor noi saldi di mente, di cuore e di costume, e di aborrire con odio sommo tutto quello che offende anche leggermente una virtù così sublime che solleva gli uomini alla sfera degli Angioli e li rende l’oggetto più caro delle divine compiacenze.
Gloria.
Per quello spirito di ritiro che voi aveste, o gran Santa, per cui non desideraste mai di essere veduta da altri che dal vostro Gesù, e distratte da continue occupazioni nella vostra famiglia, sapeste fabbricarvi una tal solitudine nel vostro cuore da aver sempre la mente occupata da pensieri di paradiso, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di amare anche noi la solitudine e il ritiro, malgrado tutti gli inviti che ne farà il mondo di partecipare a’ suoi spettacoli, alle sue pompe, e di aver sempre rivolti a Dio i pensieri della nostra mente in mezzo a tutte le occupazioni anche più distrattive del nostro stato.
Gloria.
Per quello spirito di penitenza che voi aveste, o gran Santa, fin dagli anni della vostra infanzia, quando puniste colle più ingegnose o afflittive mortificazioni la vostra condiscendenza di una sola volta a chi vi consigliava la delicatezza e l’abbigliamento, quindi associata al Terz’Ordine Domenicano, edificaste tutto il mondo coll’astenervi perpetuamente dal vino e dalle carni, e quasi ancora dal sonno, non alimentandovi d’altro che di erbe crude, non dormendo se non pochissimo e sulle nude tavole, per impiegare tutte le ore in orazione, col portar sempre d’intorno al vostro corpo un doloroso cilicio, col macerare la vostra carne con tre discipline ogni giorno, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di osservar sempre fedelmente quelle astinenze e quei digiuni che ne comanda la Chiesa, di tollerar con pazienza tutto quello che di afflittivo si degnerà Iddio di ordinare a nostro bene e di mortificare spontaneamente tutte le inclinazioni perverse del nostro cuore e i desideri smoderati dei nostri sensi, affine di avere anche noi la necessaria somiglianza col nostro esemplar crocifisso.
Gloria.
Per quell’eroica carità che vi mosse, o gran Santa, a servire spontaneamente e medicare di propria mano le povere inferme abbandonate da tutti per la schifosità e pel fetore delle cancrenose lor piaghe, e dalle quali non foste rimeritata che con ingiurie, villanie e calunnie le più disonoranti, otteneteci dal Signore la grazia di esser sempre anche noi egualmente pronti a soccorrere il nostro prossimo in ogni sua necessità, ed a perdonare generosamente, anzi ricambiare con benefici, tutti gli oltraggi che ci venissero fatti, affinché meritiamo in questa vita e nell’altra la beatitudine promessa ai veri mansueti e ai veri misericordiosi.
Gloria.
Per quell’ammirabile fortezza che, col raddoppiamento delle orazioni, delle austerità e del fervore, voi dimostraste, o gran Santa, contro tutte le podestà dell’Inferno che scatenate contro di voi vi perseguitarono per tanto tempo colle immagini le più indegne nelle tentazioni le più violente, e per la quale riportaste in premio dal divin vostro Sposo, oltre la famigliarità di parlare e trattare co’ suoi Santi e colla stessa sua madre Maria, i rapimenti, le stasi, le rivelazioni e le più intime comunicazioni con Lui, fino ad essere col dono sensibile di un ricco anello dichiarata sua sposa, otteneteci, vi preghiamo, la grazia d’esser anche noi egualmente forti contro gli assalti dei nostri spirituali nemici, affinché sia premio della nostra fedeltà il crescere sempre ogni giorno nell’amore divino, fino a meritarci con sicurezza l’unione inseparabile col sommo Bene.
Gloria.
Per quel lume soprannaturale, cui foste miracolosamente dotata, o gran Santa, per cui poteste servire molte lettere di consigliera agli stessi romani Pontefici, e venire personalmente da loro consultata, e scoprir loro quello che aveano risoluto nel proprio cuore, ed ottenere da loro , la tanto sospirata ripristinazione della Santa Sede in Roma, di cui era priva da settant’anni, otteneteci dal Signore la grazia di conoscer sempre nei nostri dubbi quello che è più conforme ai voleri di Dio e più conveniente alla salute dell’anima nostra, affinché dalle nsotre risoluzioni derivi l’accrescimento così del nostro fervore davanti a Dio, come della nostra edificazione riguardo al prossimo.
Gloria.
Per quella singolarissima divozione che voi aveste, o gran Santa, a Gesù Cristo sacramentato, per cui foste più volte comunicata di sua mano e dissetata al suo costato col divino suo Sangue, quindi perduto il gusto degli alimenti, duraste per otto anni dal principio della Quaresima fino al giorno dell’Ascensione senza cibarvi di altro che della santissima Eucarestia, otteneteci, vi preghiamo, la grazia di portare al Santissimo Sacramento un amore simile al vostro, onde facciamo nostra delizia il trattenerci a lungo alla sua presenza, il frequentemente riceverlo nel nostro petto, e il procurargli in ogni circostanza la maggior possibile glorificazione.
Gloria.
Per quell’amore straordinario che voi aveste ai patimenti per cui ascriveste a gran ventura il soffrire nelle invisibili stimmate tutti i dolori di un corpo crocifisso, e sorpresa dell’ultima infermità, vi rendeste spettacolo di ammirazione a tutto il mondo per la serenità e per la gloria con cui soffriste i tormenti più spaventosi, otteneteci dal Signore la grazia di ricevere con cristiana rassegnazione, anzi con santa allegrezza tutte le croci con che Iddio si compiacerà di visitarci, affinché, dopo avere portata la mortificazione di Cristo nelle nostre membra, possiamo con voi partecipare alla pienezza della sua beatitudine nella casa dell’eternità.
Gloria.
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